Cuore in Forma

Nasce “Cuore InForma” quando l’impresa fa welfare territoriale

Lo scorso 26 marzo il Comune di Dalmine ha assistito alla presentazione del progetto Cuore InForma, un’iniziativa nata dalla collaborazione tra le istituzioni e le imprese del territorio, tra le quali non potevano mancare Rea Dalmine e Greenthesis Group.

Il caso rappresenta un esempio perfetto di integrazione tra il network imprenditoriale e il territorio di appartenenza, con le amministrazioni che, impegnate a ricercare nuove risorse per far fronte alla gestione del welfare pubblico, hanno trovato nelle iniziative filantropiche di tali società un preziosissimo contributo socioeconomico.

Mentre le grandi aziende hanno già da tempo provveduto alla realizzazione di un vero e proprio welfare aziendale, infatti, da qualche anno si è visto il proliferare di partnership e collaborazioni tra le imprese di piccole-medie dimensioni, che per colmare il gap finanziario hanno man mano dato vita a reti strutturate in grado di agire virtuosamente sul territorio di competenza. L’aggregazione in rete ha infatti facilitato la proliferazione di politiche di welfare in grado, da una parte, di contribuire ad un innalzamento della qualità di vita della cittadinanza, e di rispondere al principio di responsabilità sociale di impresa descrive la relazione di responsabilità sociale, etica ed economica tra le imprese ed il territorio, dall’altra di generare un’incredibile attrazione per i rispettivi stakeholders, nonché una maggiore diffusione della cultura del territorio.

Si registra, infatti, un deciso aumento del numero di aziende che contribuiscono all’innalzamento della qualità di vita del proprio territorio e della rispettiva cittadinanza, un trend che rappresenta un vero e proprio impegno etico, elemento valoriale che entra direttamente nella “cosiddetta catena del valore prospettando così l’utilizzo di nuovi percorsi e leve competitive coerenti con uno sviluppo sostenibile per la collettività[1].

Il salto di qualità è rappresentato dal sempre più frequente “sconfinamento” delle aziende verso una presa in carico della cosa pubblica, con un lavoro sinergico e strategico di collaborazione con le istituzioni locali. Gli interessati, quindi, non sono più soltanto i dipendenti che ricevono i loro benefit, ma un numero sempre più ampio di cittadini che trovano in queste iniziative un’erogazione di servizi che accompagnano le iniziative di welfare di origine Pubblica.

Come afferma l’esperto di Diritto del Lavoro dell’Università Milano-Bicocca Francesco Bacchini, infatti, “queste misure permettono alle imprese, in particolare quelle medio piccole situate in una certa area, di aggregare le competenze e le risorse economiche per far fronte alla loro progettazione e realizzazione“. Ci spiega, poi, come “per raggiungere questo obiettivo le aziende coinvolgono nella fornitura dei beni e servizi erogati a propri dipendenti quanti più soggetti pubblici e privati operanti in quello stesso territorio di riferimento, incrementandone così le attività economiche e sociali”.

Quello che si mette in atto è un vero e proprio contributo qualitativo sul territorio, in un loop virtuoso capace di generare una crescita dell’intera comunità locale e della sua coesione sociale. “Tutta la popolazione può usufruire di beni e, soprattutto, di servizi migliori, capaci di soddisfarne i bisogni in modo più efficiente. Questo perché le misure di welfare sono erogate a chilometro zero, con maggiori garanzie identitarie e di qualità“, continua lo stesso Bacchini.

Un altro vantaggio, poi, è rappresentato dalla generazione di nuova ricchezza e possibilità occupazionali, fattori che si devono dall’instaurazione di nuove dinamiche economiche. “In questo senso vengono avvantaggiati i distretti industriali nei quali l’integrazione produttiva fra imprese è più forte“, ci spiega lo stesso ricercatore[2].

Ed è ciò che abbiamo voluto fare noi di Greenthesis Group, che dopo le iniziative già portate avanti per aumentare la sensibilizzazione nei confronti delle pratiche ecosostenibili di gestione dei rifiuti[3], abbiamo partecipato e collaborato all’attivazione del Progetto Cuore InForma, aprendo al Comune di Dalmine la possibilità di dotarsi di una serie di defibrillatori semiautomatici per emergenza che saranno reperibili in appositi totem funzionali. Il nostro scopo è di aumentare la sicurezza di tutta la comunità e lanciare un messaggio forte per la salute dei nostri concittadini[4].

Un altro esempio di come le imprese possano giovare al territorio ce lo fornisce Luxottica di Agordo in Provincia di Belluno, che, collaborando con il Comune, come conferma il sindaco Sisto Da Roit, “ha potenziato i servizi sia per i bambini sia per i cittadini anziani. La multinazionale ha migliorato il funzionamento dell’asilo comunale. Dall’anno scolastico in corso la struttura rimane aperta fino alle 18, anche il sabato“. Senza il contributo dell’impresa, infatti, non sarebbe stato possibile confermare né questo servizio, né “un centro dedicato agli anziani non autosufficienti affetti da diverse forme di demenza“. Come conferma lo stesso De Roit, quindi, “queste collaborazioni sono ossigeno per le amministrazioni e rappresentano un’occasione di crescita per tutta la comunità

E’ dunque appurato come tali progetti racchiudano al loro interno infiniti vantaggi. “Intanto vengono create economie di scala territoriali di produzione di beni e soprattutto di servizi in grado di ottimizzare gli investimenti e ridurre i costi del welfare aziendale. Inoltre queste misure contribuiscono a creare nuova ricchezza e nuovi posti di lavoro nel territorio di riferimento e a sviluppare un sempre maggiore radicamento reputazionale intercettando le esigenze della popolazione“, ci conferma Francesco Bacchini.

Ma i benefit sono anche per le aziende che agiscono in maniera virtuosa, poiché così hanno l’opportunità di aggregare le proprie risorse economiche, strategiche e relazionali per organizzare e dare attuazione a misure di welfare aziendale in grado di coinvolgere la popolazione del territorio. “In questo modo ottimizzano gli investimenti, riducendo i costi di gestione e aumentando l’offerta, la qualità e la quantità dei beni e servizi erogati. Senza dimenticare che in questo modo le realtà produttive creano rapporti costruttivi con la collettività locale e, in particolare per le imprese di maggiori dimensioni, potenziando anche la propria immagine e reputazione“, conclude l’esperto di Diritto del Lavoro

Un vantaggio per tutti, quindi, con la consapevolezza che una collaborazione tra le parti che agiscono su un determinato territorio possa contribuire all’innalzamento della qualità della vita e del lavoro al suo interno.

[1] https://it.wikipedia.org/wiki/Responsabilit%C3%A0_sociale_d%27impresa#Il_concetto

[2] https://www.tuttowelfare.info/protagonisti/aziende-e-territorio-abbinata-vincente

[3] http://www.marcosperandio.net/post/449/dalmine-il-territorio-a-scuola-di-economia-circolare

[4] https://www.shopitalianmedicalsystem.it/blog/2018-03-13/progetto-cuore-in-forma-defibrillatore-salvavita/

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